Vinarius Academy: reportage Conegliano Valdobbiadene 2024
Dopo il premio al territorio, ritorno sulle colline del Conegliano Valdobbiadene
A più di 10 anni di distanza dal Premio al Territorio Vinarius assegnato proprio alle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, la nostra associazione è tornata a visitare l’area di produzione di uno dei simboli del made in Italy nel mondo, che in questo lasso di tempo non ha fermato la sua ascesa, nè la sua spinta all’innovazione.
Hanno partecipato a questo appuntamento della Vinarius Academy di inizio autunno 6 enotecari professionisti, provenienti da Lombardia e Lazio, accolti dal Consorzio di Tutela che ha confezionato per noi un sapiente mix di degustazioni, visite in cantina e paesaggi.
Prosecco si, Prosecco no?
La voglia di differenziarsi e di focalizzare l’attenzione sul territorio e quei toponimi (Conegliano e Valdobbiadene) posti prima della parola Prosecco, magica o tabù a seconda dei punti di vista, è emersa con forza in questi tre giorni di visita. Insieme ai tanti elementi chiave che nel concreto elevano il prodotto.
Il primo approfondimento si è svolto con l’aiuto del direttore Diego Tomasi, che ha condotto un seminario introduttivo sul terroir e le sue caratteristiche, e l’assaggio di una quarantina di campioni di Conegliano Valdobbiadene DOCG, dall’extra brut al dry – per finire con la tipologia Sui Lieviti, guidati dall’enologo Stefano Gava.
Durante il seminario particolare attenzione è stata posta sulle Rive. Questa tipologia è stata introdotta con il disciplinare della DOCG nel 2009, per mettere in luce le diverse espressioni del Conegliano Valdobbiadene. Ottenuta dai vigneti più ripidi e vocati con uve provenienti da un unico Comune o frazione di esso, è pensata per esaltare al massimo le caratteristiche che il territorio conferisce al vino.
Con il direttore abbiamo preso in esame alcune delle Rive con le loro singole peculiarità di suolo, esposizione e microclima. C’è stato un positivo confronto sulle potenzialità di questa tipologia, soprattutto in termini di racconto del prodotto e del territorio, e su come i produttori tendano a “usare” le Rive per esprimersi al meglio, anche nelle versioni con dosaggi considerati più “difficili”, come l’extra brut o il dry, che hanno invece piacevolmente sorpreso gli enotecari durante la degustazione alla cieca per il loro equilibrio.
Un paesaggio patrimonio UNESCO
Il tour del territorio, che ha toccato alcuni punti chiave come Collalbrigo (in particolare il punto che, nel catasto napoleonico del 1800, è denominato come località “Al Prosecco”, determinante per l’investitura UNESCO), San Pietro di Feletto, Collagù e il Cartizze, ci ha permesso di ammirare dei paesaggi non solo particolarmente belli, ma portatori di valori quali: attenzione alla biodiversità, interazione positiva tra uomo e natura, grande impegno e dedizione nel lavoro. Infatti solo una grande passione per quello che si fa può spingere a inerpicarsi per quei ciglioni!
Proprio i ciglioni, particolare tipo di terrazzamento che utilizza la terra inerbita al posto del classico muretto a secco, sono una delle tre caratteristiche su cui si è basata la stesura del dossier UNESCO, conclusasi nel 2019 con il riconoscimento delle colline di Conegliano Valdobbiadene a Patrimonio dell’Umanità. Le altre due caratteristiche sono: il mosaico agrario, ovvero il paesaggio fortemente parcellizzato e interconnesso, caratterizzato dall’alternanza di vigneti, boschi e borghi; e le colline a hogback, particolare conformazione geomorfologica costituita da una serie di rilievi scoscesi allungati da est a ovest, intervallati da valli parallele.
Camminare tra i vigneti ci ha anche dato l’occasione per osservare da vicino la tutela alla biodiversità nel territorio, garantita dall’alternanza con ampie aree boscate. Oltre a questo, con il direttore abbiamo approfondito le azioni che sono state messe in campo, negli ultimi anni e in divenire per il futuro, per far si che la viticoltura sia sempre più sostenibile: il blocco dei nuovi impianti, il bando del glifosate, i progetti per l’aumento della sostanza organica nei terreni, e la costruzione di micro invasi a contrasto della siccità.
Quello del cambiamento climatico è un argomento all’ordine del giorno, perchè proprio sul perfetto acclimatamento dell’uva Glera in questa zona si basa l’equilibrio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, che necessità di mantenere buoni livelli di acidità.
Nella vendemmia 2024, dopo una stagione particolarmente difficile per le grandi quantità di pioggia, alternati a grandi caldi, le buone escursioni termiche di settembre hanno favorito lo sviluppo di aromi e il mantenimento delle caratteristiche necessarie a produrre delle basi spumante di qualità.
Visite alle cantine produttrici di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG
Una carrellata di istantanee e ricordi delle visite in cantina durante i giorni di formazione e approfondimento nelle colline del Conegliano Valdobbiadene. Grazie a tutti i produttori di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG che ci hanno accolto o condiviso con noi dei momenti conviviali, raccontando le loro bottiglie, filosofie produttive, sperimentazioni e prospettive future.
Adami
- con lo sfondo del Vigneto Giardino, prima di capire, calice alla mano, perché è meglio definire un dry “asciutto”
- nella nuova sala di degustazione Sorapiana, dove abbiamo discusso di lieviti e dosaggi
- poco prima di degustare un Conegliano Valdobbiadene 2013 (apprezzato tranello di Carlo)
Le Colture
- con Veronica in Cartizze alto
- non adatto a chi soffre di vertigini
- pranzo senza vista al Salis Ristorante Enoteca
Andreola
- suoli e esposizioni
- ops forse il metodo Martinotti non è così “economico e veloce” come molti credono
- c’è chi crede, investe e promuove molto bene il concetto di Rive. Grazie a Mirco per aver fatto passare il concetto così bene
Malibràn
- in vigna vista castello
- assaggio basi
- interessante scambio di punti di vista (e assaggi) con Maurizio (e affiche vintage)
Borgoluce
- che bello assaggiare basi così diverse, a pochi metri di distanza
- oltre ai vini c’è di più
- i light lunch non sono mai light (e alla fin fine ci piace così)
… Non abbiamo foto di soppresse perché erano sempre già finite!
Come è andata? Parola agli enotecari
“Siamo tornati a riscoprire alcune realtà, alcune tipologie che forse non eravamo abituati a trovare nelle enoteche. Questo ci ha molto sorpreso soprattutto in alcune tipologie, come nella dry e nella extra brut che forse alcuni di noi non conoscevano o non avevano approfondito. Questo ha fatto molto piacere a tutti i soci presenti, ci ha fatto crescere.
Anderea Terraneo, Enoteca La Barrique, Cantù – presidente Vinarius
“Abbiamo conosciuto un territotro con un’incredibile biodiversità. Abbiamo apprezzato molto le differenze sia dal punto di vista territoriale “a mosaico” ma anche dal punto di visa dei produttori. C’è voglia di innovazione e di provare cose nuove.
Lorenzo D’addario, Cantine Isola, Milano
“Ringrazo il Consorzio per questi 3 giorni di formazione in quest’area così famosa e vocata per la produzione di Prosecco. Piacevole la scoperta dei dettagli della tipologia Rive, che può dare ulteriore importanza alla zona.
Giuliano Rossi, La Fiaschetta, Roma
Grazie a Vinarius che mi ha dato la possibilità di scoprire un territorio che pensavo di conoscere e si è rivelato estremamente vario. Ci sono dei giovani con tanta voglia di rilanciare un territorio, di promuoverlo nel mondo e far vedere che è possibie fare un prodotto di alta qualità.
Luca Longhi, Cantine Isola, Milano
Puoi vedere le interviste complete agli enotecari in questo video.
La Vinarius Academy
La possibilità di partecipare agli stage e agli eventi della Vinarius Academy, come lo Stage Conegliano Valdobbiadene 2024, è riservata alle enoteche associate a Vinarius.
A questo link sono disponibili le informazioni su come associarsi. Per ulteriori richieste scrivici a info@vinarius.it.
Qui puoi leggere i reportage degli stage che si sono svolti finora nel programma Vinarius Academy 2024:
Testi e immagini di questo reportage sono a cura di Silvia Benedet – silviabes